Della tempesta Helene che ha appena colpito il sud est degli Stati Uniti, la stampa parla come della “più forte mai abbattutasi nella regione” e ci è sembrato un raro caso di superlativo assoluto in un ambito in cui l’impressione è che prevalga quello relativo o meglio generico, tipo “una delle peggiori degli ultimi decenni”, ad esempio per Boris, quella di poco precedente in Europa orientale. E ci mancherebbe, viene da dire, che fosse una qualsiasi, visto che se ne parla al notiziario in prima serata. Chi si azzarda al superlativo assoluto cautamente lo fa precedere da un condizionale, cioè Boris potrebbe rivelarsi la peggiore inondazione eccetera. Ed è strano, perché quello delle precipitazioni sembrerebbe anzi un ambito di misurazioni facilmente inoppugnabili, una volta enunciati i parametri, ad esempio millimetri/ora, forza del vento, dovrebbe essere possibile chiarire: è la terza, la quarta, la prima eccetera.
Questa del superlativo generico del resto è un’abitudine ormai ben oltre l’ambito meteorologico e così abbiamo, sempre in tema lato sensu climatico, il prosciugamento del Lago Prespa, uno dei più antichi d’Europa, che sconfina altresì nel curioso, perché con riferimento a ciò che è antico, quando se ne lamenta la perdita, questa riguarda la traccia umana, ovviamente, cioè la più antica statua, il più antico monumento, la più antica pergamena, ma quando è un bacino d’acqua ad andare perduto non è che sembri fare granché differenza se stesse lì da uno, due o più millenni: eh, ma come li faceva all'inizio, i laghi, il Padreterno… In alcuni casi si tracima nell’apologia di reato, come quanto il criminale Marco Medda, anziché ovviamente uno dei peggiori, viene definito “uno dei più grandi”. In ogni caso, nel proprio preferito motore di ricerca ciascuno è libero di digitare un quotidiano qualsiasi accompagnato dal virgolettato “uno dei più grandi”, e così vedersi restituita, a parte i criminali, una spassosa serie di velieri, attori, centri culturali, impianti fotovoltaici, campioni sportivi, cavalli ed altro.
Un buon test per l’ammissione alla professione del giornalismo sarebbe, quindi individuare, per ciascuno di tali “uno dei più grandi”, il corrispondente aggettivo in grado positivo nella nostra dopotutto non misera lingua italiana, cioè, ad esempio; per il veliero ‘maestoso’ per il criminale ‘efferato’ per l’attore ‘versatile’, per lo stallone ‘vincente’ eccetera.
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